Coronavirus, Italo ferma la maggior parte dei treni in seguito alla riduzione della domanda ‘causata’ dal nuovo dpcm.
Italo ferma gran parte dei treni alla luce del nuovo dpcm che riduce significativamente la domanda da parte degli utenti. Si tratta ovviamente di una conseguenza dello stop agli spostamenti disposto in alcune Regioni dopo la divisione dell’Italia in Aree di rischio.
Italo ferma la maggioranza dei treni dopo l’approvazione del nuovo dpcm
“A seguito dell’emanazione del nuovo DPCM che entrerà in vigore da domani 5 novembre 2020, finalizzato alla riduzione dei contagi di Covid-19, Italo informa che, a decorrere dal 10 novembre, sospenderà la maggior parte dei servizi giornalieri del suo network, a causa della riduzione della domanda di oltre il 90% sul trasporto lunga percorrenza in tutta la Nazione e della introduzione delle limitazioni riguardanti la mobilità interregionale da e per territori strategici della propria offerta”, recita la nota diramata dalla società.
I servizi giornalieri
“La situazione che si sta verificando per il trasporto Alta Velocità è identica a quella realizzatasi durante il lockdown di primavera, quando si registrò un crollo della domanda del 99% con gravi ripercussioni sull’intero settore. Italo manterrà 2 soli servizi giornalieri sulla direttrice Roma-Venezia e 6 servizi giornalieri sulla direttrice Napoli-Milano-Torino e applicherà la cassa integrazione al proprio personale”, prosegue la nota.
L’allarme di Montezemolo
Pochi giorni prima, intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, Montezemolo aveva evidenziato le difficoltà per Italo. Si tratta di una società fortemente colpita dalle misure restrittive disposte dal governo. E inevitabilmente la situazione è peggiorata con la nuova stretta contenuta nel dpcm del 3 novembre. E lo stesso Montezemolo non aveva risparmiato una critica al governo.
“Il governo ha disatteso impegni presi, siamo a novembre e non è arrivato nulla. A questo punto se non arrivano i fondi promessi in tempi brevissimi, Italo sarà costretto a fermarsi”.